Modello sociale europeo

Il modello sociale europeo è una struttura politica e socio-economica comune alla maggior parte degli stati europei, caratterizzata da uno Stato sociale che garantisce a tutti un'elevata protezione sociale e diritti di cittadinanza. Tutto ciò per coniugare crescita economica e buone condizioni di lavoro con la garanzia di un adeguato tenore di vita ad ogni singolo cittadino, al fine di evitare eccessive differenze sociali. Lo storico Tony Judt, al riguardo, sostiene che il modello sociale europeo è in netto contrasto con quello americano e con la "tipica mentalità statunitense", caratterizzata dalla cosiddetta "sfrenata meritocrazia".[1]

Gli stati europei non adottano tutti un unico modello sociale identico, ma lo Stato sociale in Europa condivide alcune caratteristiche generali, tra le quali, generalmente, protezione sociale per tutti i cittadini, l'inclusione sociale e la democrazia. Inoltre, al momento con le uniche eccezioni di Grecia ed Italia, ogni cittadino degli stati dell'Unione europea ha diritto ad un Reddito minimo garantito a prescindere se si lavori oppure se si sia disoccupati. Viene quindi concesso a tutti coloro che, per qualsiasi ragione, non raggiungono un determinato reddito. Esso è quindi cumulabile e serve per garantire protezione sociale ai cittadini dell'UE. Il trattato della Comunità Europea propone diversi obiettivi sociali: "riduzione degli orari di lavoro anche per migliori condizioni di vita, favorire i lavori part-time, una protezione sociale elevata, il dialogo sociale e lo sviluppo delle risorse umane: tutto ciò al fine di un livello occupazionale elevato e duraturo e di combattere l'emarginazione sociale."

A causa però del fatto che alcuni stati europei si concentrano su differenti aspetti del modello, si sostiene che all'interno dell'Europa ci siano quattro modelli sociali distinti: nordico, anglosassone, mediterraneo e continentale[2][3][4]

  1. ^ Paul Laity, The Guardian, in Uncomfortable truths. Interview with Tony Judt., 17 maggio 2008. URL consultato il 2 gennaio 2010.
  2. ^ The European Social Model, su etuc.org, European Trade Union Confederation, 21 marzo 2007. URL consultato il 4 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2013).
  3. ^ Sapir, André. 2005. Globalisation and the Reform of European Social Models. Bruegel (accessibile on-line sul sito Bruegel.org[collegamento interrotto].
  4. ^ Barr, N. (2004), Economics of the welfare state. New York: Oxford University Press (USA).

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